lunedì 29 maggio 2017

Youth's follies #6

Follia numero 6: avventure - disavventure
Non sembra passato troppo tempo da alcune rocamboleschi episodi, da quell nottate ormai divenute leggendarie, ricordi lontani ma molto dettagliati: autobus notturni, incontri insoliti, l'attraversamento di fiumi solo la luce delle stelle.
Ci sono avventure più recenti, ce ne saranno ancora, ma che gusto avranno più di dieci anni dopo?

domenica 28 maggio 2017

Youth's follies #5

Follia numero 5: ossessione da cocco
Cocktail al cocco, profumo al cocco, cioccolatini al cocco, shampoo al cocco. Il mio primo drink per i 18 anni: Piña Colada.
La Piña colada non ha più lo stesso sapore, ma in questi giorni un assaggio di Malibu, una torta al cocco e un gelato al cocco sono stati un delizioso salto nel passato.
La maturità ha lasciato spazio ad altri gusti e ad altri sapori, ma un sorso dal passato è una picevole follia.

sabato 27 maggio 2017

Youth's follies #4

Follia numero 4: Un giro con Charlie
Charlie, ovvero il mio Liberty '50, quando con lui tornavo da Trastevere con gli amici o quando mi accompagnava agli allenamenti di karate.
La sella rovente in estate, il suo colore ceruleo.

Ogni tanto l'idea di una moto mi sfiora... un'idea lontana, molto lontana. Ad accompagnarmi per i vicoli di Bruges ora c'è la bicicletta XD

giovedì 25 maggio 2017

Youth's follies #3

Continua la mia sfida fotografica di ritorno alla giovenizza.
Follia numero 3
Tagli e colori di capelli improbabili. Corti, lunghi, viola, rosa, con orribili meches bionde... i miei capelli hanno sopportato pazientemente molte brutture.
 In fondo forse porto un taglio di capelli più insolito oggi che durante l'adolescenza... ma con pettinatura decisamente più classica. E proprio ultimamente il mio parrucchiere sta cercando di convincermi a fare una bella striscia rosa sul ciuffo davanti, la tentazione è tanta...

mercoledì 24 maggio 2017

Youth's follies #2

Follia numero 2: perdersi in una città straniera
10 anni fa mi perdevo a Girona, una piccola città catalana, in cui sono riscita a vagare a lungo senza sapermi orientare

La triste verità è che, nonostante sia migliorata molto, ancora oggi riesco a perdermi nei posti più assurdi... triste consolazione nel rimanere "giovane" o semplicemente per sempre senza senso dell'orientamento.

martedì 23 maggio 2017

Youth's follies #1

Prima follia di gioventù: l'abbigliamento.
Alternativo, ma non troppo, forse una lotta interna tra la ricerca di sé, il volersi mostrare e il volersi nascondere.

Peculiar Clothing Choices
In realtà, 15 anni dopo (sigh): metterei ancora oggi la gonna di pizzo nero da elfo dark (ma non lo faccio), la cinta è ancora nell'armadio (che non si sa mai) e le Doc Martens rimangono un valido alleato nelle giornate di pioggia e neve.

domenica 21 maggio 2017

Youth's follies

- Mi dici cos’hai? Fobia da invecchiamento? O forse non mi hai ancora fatto il regalo per il compleanno in arrivo? –
– Il tuo regalo è pronto da settimane e so che l’adorerai. Riguardo il processo d’invecchiamento, sai anche tu che non ne dobbiamo parlare e che è una tortura costante. Ogni giorno, ogni minuto, in questo stesso momento, mentre parlo con te, sto invecchiando inevitabilmente fino alla morte –
                                                     (Fotografie in Re Maggiore)

Anche per me la fobia da invecchiamento si fa tangibile con il compleanno in arrivo. Il desiderio di poter fermare il tempo, immobilizzare lo scorrere degli anni, riportare indietro le giornate perse l'una dopo l'altra. 33 sembra un buon numero per farsi fare un ritratto... 

To get back one's youth one has merely to repeat one's follies.
Oscar Wilde

Seguiranno nei prossimi giorni fotografie per ricreare le mie "follie di giovinezza", un mero espediente per dimenticare il crudele passar del tempo... 

martedì 16 maggio 2017

Writing on the Orient Express

La quiete della notte sul treno.
Le parole e l'inchiostro.
Storie che nascono e spingono nella mia mente.
Caratteri che cambiano si trasformano e si formano.
Riflessioni di carta tra le note di una ballata.


Un personaggio, signore, può sempre domandare a un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre «qualcuno». Mentre un uomo – non dico lei, adesso – un uomo così in genere, può non essere «nessuno»
(Pirandello - Sei personaggi in cerca d'autore)


venerdì 12 maggio 2017

Un ballo lento

Foto frutto di una fortunata ricerca in internet, senza fonte

Si usava ancora invitare le ragazze a ballare i lenti?
Un vuoto nello stomaco mi riportò per qualche istante agli emozionati lenti che avevo ballato a tredici anni, al tempo delle mele.
Attraverso il morbido vestito nero, le mani di Mattia sentivano il mio corpo adagiato dolcemente contro di lui. Mattia teso ed emozionato. Tutto ciò m’istigava e dopo aver stretto le spalle, alzai lentamente il viso verso di lui e lo guardai negli occhi.

(Fotografie in Re Maggiore)




Ascolta il brano nella playlist del romanzo su youtube:
Ella Fitzgerald - Dream A Little Dream Of Me

Una conversazione telefonica è stata la causa scatenante di questo post, ma soprattutto di una sensazione: il desiderio di un ballo lento, di qualcosa che sembra appartenere al passato, ad epoche remote, ad emozioni con il sapore forse un po' retrò.
Penso a quelle sensazioni, le sensazioni delle prime volte, le emozioni di qualcosa così "semplice".

Esistono ancora le feste a casa?
Nostalgia da Tempo delle Mele.









lunedì 8 maggio 2017

Elisa disse che li avrebbe comprati lei i fiori




Elisa disse che li avrebbe comprati lei i fiori.
Era quella la frase che vagheggiava in me ogni lunedì mattina.
Un'abitudine che mi portavo dietro da anni, prima dai miei genitori, poi in tutti gli appartamenti universitari. E quell'idea ancora m'incantava.
Mrs Dalloway disse che li avrebbe comprati lei i fiori.
Da quando avevo letto Mrs Dalloway era iniziata quella mia strana fissazione. Uscire la mattina presto e andare a comprare i fiori, ogni volta fiori diversi. Spalancare la finestra sorridente. Quelle parole ancora mi venivano in mente dopo anni.
L'aria fresca del dolce mattino.
Il palpito di un flutto.
Il bacio di un’onda fresca e pungente.
No, forse l'ordine e le parole non erano esattamente quelle, ma la sensazione rimaneva.
Indossai qualcosa velocemente e uscii in strada, presto, quando ancora non c'era nessuno, quando non c'era alcuna folla nei vicoli di Roma che erano solo miei.
Ogni lunedì mattina, secondo giorno di chiusura del negozio, compravo i miei fiori. Ne compravo due mazzi: uno per il salone e uno per la mia camera.
Camminavo poi verso casa respirando quell'aria gelida e piena di buone promesse, con i miei fiori tra le braccia. Fiori dalle linee e i colori così perfetti da far morire di gioia gli occhi.
Tornavo a casa in silenzio, quando Livia ancora dormiva, sistemavo i fiori in silenzio.
Poi piena di delicate sensazioni mi rimettevo a letto. A volte mi riaddormentavo serena, altre rimanevo a sonnecchiare al buio, altre volte leggevo.
Il profumo di fiori freschi e della prima aria della giornata. Briosa.

martedì 2 maggio 2017

Incontro con l'autore...

Il primo incontro con la classe di conversazione italiana di Trui van Gucht presso la CVO Roeselare, una piacevole introduzione al romanzo con lettura e approfondimenti.

Un ringraziamento per l'accoglienza a Trui e ai suoi studenti!