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sabato 23 settembre 2017
Compagni di viaggio letterari
Quando si attraversano le pagine di un romanzo si parte senza sapere dove si arriverà, si viaggia lontano, si prende un'altra identità e si pensano cose e si agisce in un modo che non avremmo mai immginato di poter fare...
A me piace viaggiare lontano, a volte adoro ritrovarmi tra le strade di Tokyo, mangiare cibo nuovo, diventare amica di persone con una vita molto diversa dalla mia. In questi giorni sono a Parigi negli anni'50. Nell'ultimo anno sono stata nell'Italia del '600, a Londra negli anni '30 e poi ancora a New York.
Sono stata un giovane ebreo americano che cerca il suo equilibrio dallo psicanalista, una giovane francese che scappa di casa e se ne va a Parigi. Sono stata una giovane donna innamorata, che creduta una strega viene arsa sul rogo.
Ho creato Elisa e Livia come mie perfette compagne di viaggio, chissà a chi altro piacerebbe viaggiare con loro...
Nel blog Un buon libro non finisce mai si parla di viaggio nella lettura, sei romanzi come fuga dalla quotidianità e un piccolo assaggio di Normandia.
venerdì 5 agosto 2016
Donne, libri e blog - Uno Scaffale di libri - BlogTour #10
L’organizzazione del blogtour per Fotografie in Re maggiore ha fatto nascere questo post di chiusura ospitato dal blog di Siham nel suo blog Uno Scaffale di libri, che non riguarda solo il mio romanzo, ma soprattutto i blog, le blogger coinvolte e quello che ci lega: i libri e l’amore per la lettura.
La lettura e i libri è quello che noi abbiamo in comune, e per noi intendo io, le blogger, voi che state leggendo e in fondo anche le protagoniste di “Fotografie in Re Maggiore”.
Elisa e Livia amano ( e citano) i classici come Jane Austen, Virginia Woolf, Fitzgerald, Hemingway, le sorelle Bronte (soprattutto Elisa), Oscar Wilde (maggiormente Livia) e adorano Mira Graz, una scrittrice di mia invenzione, che immagino un po’ come Banana Yoshimoto e un po’ come Elsa Morante (chissà cosa ne uscirebbe fuori!).
Elisa e Livia amano ( e citano) i classici come Jane Austen, Virginia Woolf, Fitzgerald, Hemingway, le sorelle Bronte (soprattutto Elisa), Oscar Wilde (maggiormente Livia) e adorano Mira Graz, una scrittrice di mia invenzione, che immagino un po’ come Banana Yoshimoto e un po’ come Elsa Morante (chissà cosa ne uscirebbe fuori!).
Ecco un piccolo estratto, dove Elisa (chiusa fuori di casa per sbaglio) esprime il suo amore per i libri:
Con le mani nei meandri della borsa.
L’agenda, un pacchetto di fazzoletti, il lucidalabbra, un libro, uno specchietto, la spazzola, un coprispalle, un biglietto della metro di almeno un anno fa. Una caramella mou, gnammy! Niente chiavi.
Mi sedetti a terra davanti alla porta e svuotai con ferocia la borsa sul pianerottolo.
Fra i vari rumori della cascata di oggetti non ci fu quello metallico delle chiavi. Frugai ancora un po’, rivoltai la borsa portando il lato interno all’esterno, ma scoprii solo che dovevo davvero pulire la borsa, trovando polvere, briciole e affini.
Niente.
Mi arresi. Mi appoggiai con la schiena al muro, ma la parete era ruvida e granulosa e i miei capelli ci rimanevano attaccati. Stupido muro!
Guardai l’orologio, Livia non sarebbe tornata prima di un’altra ora.
Quante volte avevamo detto di fare una terza copia delle chiavi e di nasconderle fuori della porta da qualche parte o di darle a qualcuno in caso d’emergenza.
Evidentemente troppo tardi.
Ma avevo il mio libro. Il nuovo libro di Mira Graz, una copia illegale, di contrabbando avuta da Livia, ovviamente avrei comprato il mio bel libro, perché i libri sono sacri e quelli di Mira Graz ancora di più.
Le pagine erano un po’ stropicciate, ma non importava, Livia mi aveva assicurato che avrei adorato l’edizione in arrivo e io la pregustavo già, la vedevo nella nostra libreria, in ordine alfabetico e in gradazione di colore tra gli altri di Mira Graz.
Avevo sete, ma non avevo voglia di uscire di nuovo per comprare qualcosa da bere. Avevo voglia di qualcosa di dolce. Non avrei dovuto mangiare quella caramella con tanta leggerezza… o forse era stata quella a mettermi sete?
Tornai a concentrarmi sulla mia lettura.
Volevo baciare quel libro, ma sarebbe stato troppo anche per me, forse già con l’annusare le pagine mi ero spinta oltre, ma adoravo il profumo dei libri e non avrei potuto farne a meno. Il suono di una pagina voltata lentamente, il profumo di carta, piena, densa. Prima di iniziare a leggere un libro, sbirciarne l’ultima parola e rubargli l’anima.
Penso alle autrici dei blog che molto gentilmente mi hanno permesso di parlarvi di “Fotografie in Re Maggiore”, ognuna di loro non solo dedica il proprio tempo libero alla lettura, ma anche moltissimo impegno a parlare di libri nei loro blog, a recensirli, a consigliarli, a far nascere confronti su letture comuni.
“Non ci sono amicizie più rapide di quelle tra persone che amano gli stessi libri” (Irving Stone)
Questi blog in qualche modo rappresentano un legame tra blogger e follower, perché la lettura può accomunare persone lontane, che nella realtà non si sono mai incontrate; quando si trova qualcuno con la stessa opinione su un libro, sembra di aver ritrovato un vecchio amico.
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro” (Umberto Eco)
Spero che abbiate trovato piacevole seguire il blogtour, che siate forse un po’ curiose di cosa succede a Elisa e Livia visto che ora le conoscete un po’ meglio; che vogliate vivere un po’ delle loro vite.

Vi auguro una buona lettura... di “Fotografie in Re Maggiore”, dei blog letterari e di mille altri libri.
“Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine.” (Virginia Woolf)
venerdì 15 luglio 2016
Pioggia e bicicletta - Alla scoperta di libri - BlogTour #9
Questo frammento postato dal Blog Alla Scoperta di Libri offre un altro aspetto di “Fotografie in Re Maggiore”, non solo quello di Elisa e Livia alle prese con i loro problemi sentimentali. Problemi ce ne sono sempre... ma con la pioggia e una bicicletta. Elisa si trova impegnata in un’escursione in bicicletta nella piatta campagna belga, dove ha accompagnato Andrea in un viaggio per lavoro:
– Pronto –
– Livia, sono Elisa –
– Ma per chiamarmi dal Belgio sul cellulare devi esser diventata ricca! –
– No, solo disperata! –
– Cosa ti è successo? –
– Voglio scappare –
– Problemi con Andrea? –
– No, con la bicicletta –
– Bicicletta? –
– Liviaaa! Qui vanno tutti in bicicletta! –
– E non sei capace? –
– Sì sono capace, ma io non ho nulla di adatto per fare una gita in bici e simili escursioni, dovresti vedere i miei stivali come si sono ridotti! –
– Hai spezzato il tacco? Di quali? Ti avevo prestato degli stivali per partire? Sono i miei? –
– No, sono i miei neri, sono solo sporchi… però! –
– Dai non preoccuparti –
– E poi sono caduta! –
– Sei caduta? –
– Sì, tutti vanno velocissimi! Ma io non ci riesco, ho detto loro di andare avanti, che li avrei raggiunti, ma adesso ha iniziato a piovere e per evitare una buca a terra sono caduta –
– Ti sei fatta male? –
– No, cioè un ginocchio mi fa male, ma nulla di grave. Sono seduta a un lato della strada, qui a terra, con accanto la mia bicicletta, sotto la pioggia! –
– Su! Ora sei disperata, ma vedrai che quando sarai asciutta, al caldo e al sicuro, ti sembrerà di aver passato un momento divertente–
– No, non è uno di quei momenti che si ricordano con ilarità –
– Prima o poi sarai a casa tranquilla e allora potrai dimenticarti di questo momento. Quali sono gli altri piani? –
– Questa sera andiamo a cena in un ristorante con i colleghi belgi di Andrea –
– Non potrà esser così male –
– Ti prego! Parleranno fiammingo tutto il tempo! –
– Parlano in inglese? Capiscono l’italiano? –
– No, non capiscono l’italiano, ma parlano inglese anche troppo bene–
– Dai, pensa che al ristorante sarai al chiuso e senza bicicletta… concentrati sul cibo! –
– I miei capelli sono un tale disastro! –
– Si sa che il Belgio è una zona piovosa –
– Lo so… però! Ok, mi rimetto sulla dannata bicicletta! I belgi avranno già chiamato le squadre di soccorso per cercare l’imbranata italiana che è caduta dalla bicicletta! –
– Ok, non deprimerti per queste cose! Divertiti! –
– Grazie per il conforto –
– A domani! –
– No, domani sera torno tardi e mi fermo a dormire a casa di Andrea, quindi a dopodomani, sempre se sopravvivo –
– Allora a dopodomani! Non perderti con la bici –
– Speriamo di no! Ciao –
– Ciao –
Riattaccammo.
Ero io a perdermi ora, non in bicicletta, solo nel passato.
Il liceo con Elisa, quando passavamo interi pomeriggi a divertirci con così poco. Le nostre fantasticherie, i progetti, le risate. Il liceo, poi l’università. Gli anni passati tra lezioni, libri, appunti, dispense e fotocopie. Le serate fuori per dimenticarsi d’aver studiato tutto il giorno. I pranzi e le cene con i libri aperti di fronte, con la mente disturbata dai concetti studiati che s’intrecciavano con le nostre giornate. Quei pranzi e quelle cene che altro non erano che cioccolate calde in inverno e gelati in estate, talvolta una crêpes in due. L’ultimo anno di università, le due stanze in affitto nello stesso appartamento con altre due studentesse. La libertà arrivata tutta insieme, le stupide liti con le coinquiline, la lavatrice rotta.
Quanto tempo era passato?
Non molto, eppure mi sembravano ricordi di una vita precedente.
Avevo rimpianti? No, solo nostalgia.
In questo estratto ci sono solo Elisa e Livia... nessun problema di visione dell’amore. Eppure anche qui le differenze caratteriali delle due protagoniste sono evidenti: Elisa tende alla “drammatizzazione” anche in altri ambiti, Livia invece cerca di portare argomentazioni pratiche e positive (in fondo, però, è facile essere ottimisti, quando non si è in prima persona in bicicletta sotto la pioggia). Inoltre un piccolo assaggio degli aspetti più riflessivi che sono presenti nel romanzo: Livia ripensa a come è cresciuta la sua amicizia con Elisa, due ragazze che s’incontrano al liceo e che poi maturano insieme, loro cambiano, ma non il loro legame, perché se da una parte abbiamo visto che Livia non crede nell’amore per sempre, dall’altra non dubita mai della presenza di Elisa nella sua vita, dell’amicizia per sempre. “Fotografie in Re Maggiore” non è assolutamente un romanzo autobiografico, ma questa disavventura sì! La pioggia in bicicletta in Belgio è (purtroppo) un’esperienza sin troppo presente nella quotidianità dell'autrice. E anche l’episodio che segue nel romanzo, dove Elisa è persa tra i boschi, di notte con i tacchi è capitata a Claudia Bresolin.
Ringrazio Cristina ShayLee che ha pubblicato questo post in anteprima nel suo blog Alla scoperta di libri
lunedì 11 luglio 2016
Aforismi e citazioni - Words of books - BlogTour #8
Eccoci arrivati all'8° tappa del BlogTour.
Citazioni e aforismi da Fotografie in Re Maggiore, ma non solo in questo post apparso sul blog di Clarissa: Words of Books
Come vi dicevo in questo post troverete aforismi e citazione perché, non so se anche voi lo fate ma io segno un po' ovunque le frasi del libro che sto leggendo. Immagino che anche a voi capiti e di sicuro vi sarà facile capire come nella testa rimangano impressi dei passaggi di alcuni libri.
Ci sono casi, addirittura, in cui alcune citazioni o aforismi sono divenuti famosi quasi quanto il libro da cui è tratto, come ad esempio l’incipit di Orgoglio e Pregiudizio: “È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.”
Elisa e Livia, le nostre protagoniste, sono delle lettrici appassionate e per questo Fotografie in Re Maggiore contiene molte citazioni tratte da altre opere. I richiami a libri e autori sono a volte espliciti, altre sono un po’ nascosti o parafrasati.
E oggi ne scopriremo alcuni:
L'omicidio è sempre un errore: non si dovrebbe mai fare niente di cui non si possa parlare dopo cena.
(O. Wilde – citato da Livia)
Mrs Dalloway disse che li avrebbe comprati lei i fiori.
(V. Woolf – citata da Elisa)
E come potrei esser infelice con una tristezza così? Non cambierei la mia tristezza con alcun’altra felicità.
(Dostoevskij – citato da Elisa)

Aforismi - Fotografie in Re Maggiore
Con l'autrice abbiamo pensato di lasciare qualche frase in questo post, un po’ di romanzo in pillole per cercare di comunicarvi il suo spirito senza la presunzione di lasciare dietro di sé citazioni che diverranno famosi aforismi... ma condividendo con voi qualche momento della lettura:
Se si potesse morire d’imbarazzo, io ne sarei certamente una vittima.
Elisa è morta e le ho promesso in punto di morte di non uscire i giorni pari dopo le cinque.
Il flirt è bello quando dura poco
Non c’è nulla di peggio che odiare qualcuno che tutti gli altri adorano
Non si hanno mai abbastanza scarpe e non se ne portano mai a sufficienza in viaggio!
Non ci si può distrarre neanche un istante, perché il giorno in cui si esce di casa un pochino “scomposti”, quello è il giorno in cui s’incontra o il ragazzo perfetto o la ragazza impeccabile, pronta a portarci via il ragazzo che ci accompagna.
Si deve trascorrere una vita a tentare di essere felici, non a evitare di soffrire.
Il post completo si trova su Words of Books il blog di Clarissa che ringrazio.
Citazioni e aforismi da Fotografie in Re Maggiore, ma non solo in questo post apparso sul blog di Clarissa: Words of Books
Come vi dicevo in questo post troverete aforismi e citazione perché, non so se anche voi lo fate ma io segno un po' ovunque le frasi del libro che sto leggendo. Immagino che anche a voi capiti e di sicuro vi sarà facile capire come nella testa rimangano impressi dei passaggi di alcuni libri.
Ci sono casi, addirittura, in cui alcune citazioni o aforismi sono divenuti famosi quasi quanto il libro da cui è tratto, come ad esempio l’incipit di Orgoglio e Pregiudizio: “È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.”
Elisa e Livia, le nostre protagoniste, sono delle lettrici appassionate e per questo Fotografie in Re Maggiore contiene molte citazioni tratte da altre opere. I richiami a libri e autori sono a volte espliciti, altre sono un po’ nascosti o parafrasati.
E oggi ne scopriremo alcuni:
L'omicidio è sempre un errore: non si dovrebbe mai fare niente di cui non si possa parlare dopo cena.
(O. Wilde – citato da Livia)
Mrs Dalloway disse che li avrebbe comprati lei i fiori.
(V. Woolf – citata da Elisa)
E come potrei esser infelice con una tristezza così? Non cambierei la mia tristezza con alcun’altra felicità.
(Dostoevskij – citato da Elisa)

Aforismi - Fotografie in Re Maggiore
Con l'autrice abbiamo pensato di lasciare qualche frase in questo post, un po’ di romanzo in pillole per cercare di comunicarvi il suo spirito senza la presunzione di lasciare dietro di sé citazioni che diverranno famosi aforismi... ma condividendo con voi qualche momento della lettura:
Se si potesse morire d’imbarazzo, io ne sarei certamente una vittima.
Elisa è morta e le ho promesso in punto di morte di non uscire i giorni pari dopo le cinque.
Il flirt è bello quando dura poco
Non c’è nulla di peggio che odiare qualcuno che tutti gli altri adorano
Non si hanno mai abbastanza scarpe e non se ne portano mai a sufficienza in viaggio!
Non ci si può distrarre neanche un istante, perché il giorno in cui si esce di casa un pochino “scomposti”, quello è il giorno in cui s’incontra o il ragazzo perfetto o la ragazza impeccabile, pronta a portarci via il ragazzo che ci accompagna.
Si deve trascorrere una vita a tentare di essere felici, non a evitare di soffrire.
Il post completo si trova su Words of Books il blog di Clarissa che ringrazio.
giovedì 7 luglio 2016
La copertina - Desperate Bookswife - BlogTour #7
Un pianoforte, Elisa.
Il romanzo potrebbe essere riassunto con queste due semplici immagini.Da una parte abbiamo la musica, Elisa: emotiva, romantica alla ricerca di un amore perfetto, duraturo, come quello dei romanzi romantici Ottocenteschi, dove l’eroina è pronta a tutto come Anna Karenina, come Cathy Di Wuthering Heights.
Dall’altra abbiamo una fotografia lucida della realtà, disincantata, Livia: vuole mantenere la sua indipendenza e non vuole mettere a rischio se stessa per i sentimenti. Ciò non significa non innamorarsi, ma semplicemente non credere che l’amore sia per sempre.
Fotografie e musica si legano in questo romanzo, Elisa e Livia s’intrecciano formando un equilibrio perfetto. Il pianoforte stesso rappresenta una metafora per i caratteri di Livia e Elisa, il bianco e il nero dei due caratteri, ma anche l’armonia che scaturisce dall’unione di queste due differenze.
Una sinergia tra musica, parole e fotografie: un romanzo dove Elisa e Livia vivono con una costante colonna sonora nella testa (lo dice Livia prendendo in giro l’ossessione musicale di Elisa). Livia lavora a stretto contatto con la letteratura, ma è anche una fotografa che cerca di ritrarre attraverso le foto la sua visione della realtá. Elisa sceglie la musica per Livia, Livia scatta spesso fotografie a Elisa.
L’elemento floreale richiama la delicatezza di alcuni momenti narrativi, non solo un elemento decorativo. I fiori sono ben presenti nella vita di Elisa e Livia: ci sono i gigli nel salone all’inizio del romanzo, Elisa compra ogni lunedí fiori freschi reincarnandosi in Mrs Dalloway, Leo manda fiori di notte a Livia e poi quelli regalati da Andrea ad Elisa per farsi perdonare...
Musica, fotografie e parole soavi come petali.
Musica, fotografie e parole soavi come petali.
Un grazie a Salvia e al suo blog Desperate Bookswife per aver ospitato questo post sulla copertina di Fotografie in Re Maggiore
domenica 19 giugno 2016
Una ricetta letteraria - La Fenice Book - BlogTour #6
La sesta tappa del BlogTour è una tappa culinaria; il blog La Fenice Book ha infatti ospitato una ricetta tratta dal Gattopardo, citata in Fotografie in Re Maggiore... una buona idea per un pranzo domenicale letterario!
Nel romanzo il Gattopardo si parla del timballo di maccheroni del signor Monsú.
Le protagoniste di Fotografie in Re Maggiore si lanciano nell’impresa di cucinarlo:
Ero certa che gli ospiti alle nostre cene non capivano davvero quanto tempo passassimo in cucina per preparare qualcosa di “buono, originale, raffinato, non pretenzioso, non costoso, che-non-ci-obbligasse-a-stare-tutto-il-tempo-in-cucina-in-presenza-degli-invitati”. Sicuramente Andrea non se ne rendeva conto.
Livia aveva i capelli cosparsi di farina, se ne accorse:
Nel romanzo il Gattopardo si parla del timballo di maccheroni del signor Monsú.
Le protagoniste di Fotografie in Re Maggiore si lanciano nell’impresa di cucinarlo:
Ero certa che gli ospiti alle nostre cene non capivano davvero quanto tempo passassimo in cucina per preparare qualcosa di “buono, originale, raffinato, non pretenzioso, non costoso, che-non-ci-obbligasse-a-stare-tutto-il-tempo-in-cucina-in-presenza-degli-invitati”. Sicuramente Andrea non se ne rendeva conto.
Livia aveva i capelli cosparsi di farina, se ne accorse:
– No, no, no! –
Leo aveva cucinato per Livia il timballo del Gattopardo un paio di
settimane prima e lei era impazzita. Fatica sprecata secondo me:
– Te l’avevo detto che dovevamo ordinare qualcosa di pronto... cinese,
pizza, marocchino–
– Avevi ragione, ma questo piatto cucinato da Leo è sembrato così
semplice –
– Ma stiamo cucinando per: Gianluca che quando t’invita a pranzo ti
propina i bastoncini di pesce! Camilla, che la pasta non riesce mai a scolarla
al momento giusto. Non so molto di Nicola e Fabio in cucina... ma non mi
sembrano dei gran cuochi –
– Hai ragione, più che darti ragione non posso fare –
Aprì il forno e ci sbatté dentro la teglia.
– Livia? –
– Sì –
– Oggi mi sono resa conto che non nella mia vita non c’è alcun
segreto... non è un po’ triste?–
– No, che segreti dovresti avere? Un conto bancario alle Cayman? –
– Beh, tu hai la storia con Leo da nascondere. Insomma se domani
sparissi, gli inquirenti inizierebbero a fare delle ricerche, risalirebbero
alla storia segreta con Leo, alla doppia relazione con Mattia... in televisione
non si parlerebbe d’altro che della tua scomparsa –
Livia sgranò gli occhi, evidentemente l’idea della sua scomparsa alla
ribalta non la rendeva felice.
– Se io sparissi, al telegiornale si parlerebbe ben poco di me –
– Non ne sono certa, io lo direi subito che sei pazza –
Riflettei un po’:
– Leo sarebbe il primo sospettato del tuo omicidio –
– Ma non ero scomparsa? –
– Ma sì, è uguale –
– Sei sicura che l’anestetizzante usato dal dentista non abbia avuto
effetti collaterali? –
(Fotografie in Re Maggiore)
Il timballo del
Gattopardo è un antica ricetta siciliana che veniva gustata soprattutto dalle
classi aristocratiche. Ecco la descrizione del timballo nel Gattopardo, durante
un banchetto nella residenza estiva di Donnafugata:
L’oro brunito dell’involucro, la fragranza di zucchero e di cannella che
ne emanava non erano che il preludio della sensazione di delizia che si
sprigionava dall’interno quando il coltello squarciava la crosta: ne erompeva
dapprima un vapore carico di aromi, si scorgevano poi i fegatini di pollo, gli
ovetti duri, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi impigliate
nella massa untuosa, caldissima dei maccheroncini corti cui l’estratto di carne
conferiva un prezioso color camoscio.
(Il Gattopardo - Tomasi di Lampedusa)
Dalla descrizione si
puó intuire che è un piatto caratterizzato da molti ingredienti e che mescola
dolce e salato. Ecco una ricetta che potrebbe avvicinarsi a quella descritta da
Tomasi de Lampedusa:
Ingredienti
Per il ripieno
400 ml sugo di carne,
1/2 pollo lessato, 100 g funghi, 100 g fegatini di pollo, 200 g prosciutto
cotto, tagliato a striscioline, 100 g di salsiccia, 120 g pisellini novelli,
500 g maccheroni, parmigiano grattugiato, 3 uova sode a fette,
sale e pepe, un
tartufo nero.
Per la pasta frolla
400 g di farina, 200
g di zucchero, 200 g di burro a temperatura ambiente, sale e cannella un
pizzico, 4 tuorli d'uovo.
Per la crema
pasticcera
3 cucchiai di
zucchero, 3 tuorli d'uovo, 2 cucchiai di farina, sale e cannella un pizzico,
1/2 litro di latte.
Forse perchè mpazzita
come Livia, io stessa ho provato a farne una versione più moderna e meno
aristocratica, sicuramente più semplice. Di solito non adoro mescolare i
diversi tipi di carne e l’idea della pasta nella pasta sfoglia mi sembrava
davvero pesante... peró dovevo pur mantenere qualcosa del timballo del signor
Monsù.
Quindi, ecco la mia versione
della ricetta... o quella di Elisa e Livia:
Timballo di pasta di Elisa e Livia
Pasta frolla classica
(abbastanza per farne due dischi da 30 cm di diametro, spessa non piú di 1 cm.
Per il ripieno
250 ml sugo di carne
2 Petti di pollo
lessato
100 g funghi,
100 g prosciutto
cotto tagliato a striscioline
100 g pisellini novelli,
200 g maccheroni,
cannella,
noce moscada
timo
sale e pepe
Con le quantità
date viene un ripieno per un timballo abbastanza alto, a me avanza sempre un
po’ del ripieno.
La preparazione è
lunga, ma semplice: i funghi vanno tagliati pezzetti e cotti in umido in un
tegame e cosí anche i piselli (possono essere cotti insieme, ma attenzione che
i funghi cuociono piú velocemente). Quando sono cotti aggiungere 2 mestoli di
sugo (il sugo non deve essere troppo denso) aggiungete sale, pepe e speziate
con un po’di timo, noce moscata e un cucchiaio di cannella. Lasciar cuocere per
un paio di minuti, poi togliere dal fuoco e unire il prosciutto cotto tagliato
a stricioline. Cuocere la pasta al dente in acqua salata e aggiungerla al resto.
Poi bollire i petti di pollo e tagliarli a pezzetti (non troppo grandi, dadini
di 2 cm).
Mescolare il tutto in una ciotola abbastanza
grande.
Nel frattempo stendere
due dischi di pasta frolla (io ho una teglia di 26 cm e ho fatto due dischi di
30 cm) in una teglia tonda stendere la pasta sfoglia, riempirla con il ripieno
e chiuderla con l’altro disco di pasta frolla. Infornare il tutto per 30 minuti
a 210 gradi (dipende molto dal forno, considerate che l’unica cosa che va cotta
è la pasta frolla).
E ta-ta-da-daaa, un piatto
sicuramente completo, da non mangiare prima di un bagno in mare o in piscina.
Io ho allegato la
foto del mio, ma se cercate timballo di pasta del Gattopardo trovere timballi dall’aspetto
e dal sapore sicuramente piú filologicamente corretti.
Buon appetito e buona
lettura!
Ps: Per chi osa e per
chi ama i contrasti dolce salato al ripieno puó essere aggiunta una spolverata
di zucchero di canna al ripieno, per richiamare la mistione con la crema
pasticcera.
Un Ringraziamento a Rosa e il blog La Fenice Book


venerdì 17 giugno 2016
Cinema e e televisione - Il Cibo della mente - BlogTour 5#
Quinta tappa del BlogTour che approfondisce i gusti delle protagoniste di Fotografie in Re Maggiore riguardo cinema e televisione.
Tappa pubblicata dal Blog Il Cibo della Mente
Tappa pubblicata dal Blog Il Cibo della Mente
Le protagoniste di “Fotografie in Re Maggiore” Elisa e Livia soffrono di una seria dipendenza... non è quella da shopping, non da scarpe, non da libri (forse un po’...).
Due piccoli estratti per capire meglio:
Andrea e Elisa
– Così rimani a casa questa sera? –
– Sì, io e Livia abbiamo programmi –
– Sì? Cosa? –
– Questa sera c’è Desperate Housewife –
– Certo il vostro programma di telefilm è veramente ferreo, come fate a seguirne tanti? –
– È un impegno molto serio, ma ci applichiamo con l’ausilio di dvd... –
– Così rimani a casa questa sera? –
– Sì, io e Livia abbiamo programmi –
– Sì? Cosa? –
– Questa sera c’è Desperate Housewife –
– Certo il vostro programma di telefilm è veramente ferreo, come fate a seguirne tanti? –
– È un impegno molto serio, ma ci applichiamo con l’ausilio di dvd... –
Livia e Leo
- (...) Ora devi andare, devi volatilizzarti da qui prima delle nove –
– Sta arrivando il tuo caro tennista? –
– Oh no, ho un impegno con Elisa –
– Non mentirmi –
– Dico la verità, mi prenderesti in giro se ti dicessi tutto –
– Se non me lo dici non ti crederò mai –
– Questa sera c’è Lost –
Leo scoppiò a ridere.
– Te l’avevo detto che avresti riso di me! –
– Tu ed Elisa siete da far curare –
– Ah-ah! Ora vattene, vai a cercare il tuo abito per la festa. Scommetto che ti basterà cercare tra i vestiti di quando eri ragazzo –
– Non ammetto che una persona così dipendente dalle serie tv, faccia battute su di me –
Televisione e cinema sono molto presenti nelle vite di Elisa e Livia: il primo appuntamento di Livia e Mattia è al cinema; ed è al cinema che inizia una delle discussioni Livia ed Elisa sulla loro concezione dell’amore perfetto.
Elisa e Livia guardano un infinito numero di serie tv con un impegno forse esagerato (o forse no...).
Quali serie seguono le protagoniste di “Fotografie in Re Maggiore”?
La stesura del romanzo è iniziata qualche anno fa e per questo le serie citate risalgono a quegli anni; in cima alla lista ci sono “Desperate Housewife” e “Lost”. Elisa e Livia amano di sicuro serie cariche di mistero e suspence.
Un romanzo che affronta il tema dell’amicizia non puó di certo ignorare serie tv dove l’amicizia ha un ruolo fondamentale, proprio come “Friends” e “Will and Grace”, che vengono citate come esempi di perfetta convivenza tra amici, proprio come quella di Elisa e Livia.
Nella descrizione del personaggio di Leo c’è un riferimento a “Dr House”... ma non sarà di certo svelato qui cosa...
E quali, tra le nuove serie, seguirebbero oggi Livia ed Elisa?
Sicuramente sarebbero amanti di “Downton Abbey”. Elisa con i suoi gusti letterari non potrebbe fare a meno di desiderare di vivere nella residenza di Downton. Guardarebbero di certo di “Orange is the new black”, quel giusto equilibrio di suspence e narrazione al femminile... e in qualche modo anche un esempio di convivenza, ma non proprio perfetta.
Oltre alle serie tv, Livia ed Elisa vivono tra continue citazioni cinematografiche.
Sicuramente i film in costume sono tra i preferiti di Elisa. Ad esempio, proprio in una domenica di pioggia Elisa prova a convincere (con scarso successo) Andrea a guardare un adattamento cinematografico di Shakespeare. Suggerisce: “Shakespeare in Love” e “Nel bel mezzo di un gelido inverno”; quest’ultimo in realtà non è adattamento di un’opera di Shakespeare, ma un film diretto da Keneth Branagh, dove un attore in crisi organizza una rappresentazione teatrale dell’Amleto, con grandi difficoltà tragicomiche. Assolutamente consigliato per chi ama Shakespeare.
Livia “impavida” prova a guardare “The Ring” da sola, ma per sua fortuna trova un insolito compagno di visione in Andrea. Film horror a parte, Livia è un’appassionata di film d’autore: Woody Allen, Tim Burton, Kubrick... e si dispiace quando trova Elisa e Andrea che guardano “Jules e Jim”, ormai alla fine.
“Jules e Jim” è un film della Nouvelle Vague di Truffeaut, tratto dal romanzo di Henri-Pierre Roché, una storia che richiama in parte il legame d’amicizia di Livia ed Elisa, ma anche il triangolo amoroso tra Livia, Mattia e Leo.
Leo è particolarmente legato alle colonne sonore di alcuni film, infatti è il compositore delle musiche di un film francese Hostile (film di fantasia, che però nella mia mente ha preso corpo in “The Cotton Club” di Coppola).
Tra i film che attraversano “Fotografie in Re Maggiore” ci sono anche le commedie romantiche: sia Mattia che Leo citano Hugh Grant come re del genere ed entrambi lo fanno per convincere Livia a cedere.
E infine “Moulin Rouge”, un film musicale di Baz Luhrmann, romantico, ma di certo non una commedia, citato da Leo che si dichiara pronto a cantare il duetto tra Nicole Kidman e Ewan McGregor.
In fondo Elisa e Livia non sono dipendenti da film e tv... il loro è solo un sano interesse culturale. :) E voi? Trovato qualche spunto interessante per film o serie tv?
Un grazie a Pamela di Il Cibo della mente per l'ospitalità nel suo blog.
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