Odio.
Ode all’odio e al cattivo umore.
Per chi? Per cosa?
Per niente, per nessuno, ma anche per tutti e tutto. Per le persone che attorno a me erano tutte così inconsapevolmente felici. Felici di esistenze effimere, di felicità sciocche.
Odio per quel terreno bagnato di pioggia e scivoloso, sul quale non mi sentivo affatto sicura.
Le foglie piroettavano attorno a me, lente frusciavano l’una contro l’altra, malinconiche come un principio d’autunno, fuori tempo, fuori stagione anche loro.
No colors anymore I want them to turn black!
(Fotografie in Re Maggiore)
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