L'estate è al termine. Un ballo insieme, Livia e Leo che fingono di essere due conoscenti e nulla più. Una festa in maschera come sfondo per una recita per celare l’amore. – Balliamo? – L'orchestra e Summertime in chiave jazz. Al suono lento della musica ci muovevamo dolcemente, vicini ma senza abbracciarci. La sua mano sul mio fianco, la mia sulla sua spalla, le altre due incrociate tra di noi, a separarci. Bisbigliò al mio orecchio. – Sei incantevole. Sono contento che tu sia qui, anche se solo per guardarti – – Stiamo anche ballando, no? – – Hai ragione – – Solo un ballo – La canzone terminò, e io e Leo ci allontanammo mestamente. Cercavo Elisa e Andrea, perché Elisa era quella che avrebbe dovuto impedirmi di fare cose come ballare malinconicamente con Leo. Ero ancora stordita.
A inizio settembre un frammento
sull’estate con canzone annessa sembra poco adeguata, eppure la nostalgia che
porta settembre è perfetta per questo momento e questa canzone. Perfetta per la
malinconia di Livia che in un’afosa giornata lavorativa si ritrova a fuggire
dai suoi pensieri:
Guardai le mie mani sporche d’inchiostro
per aver tormentato lo scatto di una penna troppe volte. In quell’ufficio
faceva troppo caldo.
Mi alzai e accesi la radio.
"Ho lasciato scappar via l’amore".
Aprii la finestra sui tetti di Roma.
Improvvisamente la città era troppo grande o forse ero io a essere troppo sola.