A inizio settembre un frammento
sull’estate con canzone annessa sembra poco adeguata, eppure la nostalgia che
porta settembre è perfetta per questo momento e questa canzone. Perfetta per la
malinconia di Livia che in un’afosa giornata lavorativa si ritrova a fuggire
dai suoi pensieri:
Guardai le mie mani sporche d’inchiostro
per aver tormentato lo scatto di una penna troppe volte. In quell’ufficio
faceva troppo caldo.
Mi alzai e accesi la radio.
"Ho lasciato scappar via l’amore".
Aprii la finestra sui tetti di Roma.
Improvvisamente la città era troppo grande o forse ero io a essere troppo sola.
"Vento d’estate".
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