Un pianoforte, Elisa.
Il romanzo potrebbe essere riassunto con queste due semplici immagini.Da una parte abbiamo la musica, Elisa: emotiva, romantica alla ricerca di un amore perfetto, duraturo, come quello dei romanzi romantici Ottocenteschi, dove l’eroina è pronta a tutto come Anna Karenina, come Cathy Di Wuthering Heights.
Dall’altra abbiamo una fotografia lucida della realtà, disincantata, Livia: vuole mantenere la sua indipendenza e non vuole mettere a rischio se stessa per i sentimenti. Ciò non significa non innamorarsi, ma semplicemente non credere che l’amore sia per sempre.
Fotografie e musica si legano in questo romanzo, Elisa e Livia s’intrecciano formando un equilibrio perfetto. Il pianoforte stesso rappresenta una metafora per i caratteri di Livia e Elisa, il bianco e il nero dei due caratteri, ma anche l’armonia che scaturisce dall’unione di queste due differenze.
Una sinergia tra musica, parole e fotografie: un romanzo dove Elisa e Livia vivono con una costante colonna sonora nella testa (lo dice Livia prendendo in giro l’ossessione musicale di Elisa). Livia lavora a stretto contatto con la letteratura, ma è anche una fotografa che cerca di ritrarre attraverso le foto la sua visione della realtá. Elisa sceglie la musica per Livia, Livia scatta spesso fotografie a Elisa.
L’elemento floreale richiama la delicatezza di alcuni momenti narrativi, non solo un elemento decorativo. I fiori sono ben presenti nella vita di Elisa e Livia: ci sono i gigli nel salone all’inizio del romanzo, Elisa compra ogni lunedí fiori freschi reincarnandosi in Mrs Dalloway, Leo manda fiori di notte a Livia e poi quelli regalati da Andrea ad Elisa per farsi perdonare...
Musica, fotografie e parole soavi come petali.
Musica, fotografie e parole soavi come petali.
Un grazie a Salvia e al suo blog Desperate Bookswife per aver ospitato questo post sulla copertina di Fotografie in Re Maggiore
Nessun commento:
Posta un commento