venerdì 3 giugno 2016

Intervista - Peccati di Penna - BlogTour #2



Intervista apparsa su Peccati di Penna di Ornella Calcagnile
Blogtour Fotografie in Re Maggiore - 31 maggio 2016

Benvenuta su Peccati di Penna, Claudia!

Allora, quando hai scoperto la passione per la scrittura?

È stata la passione per la lettura a portarmi alla scrittura. Il poter vivere altre vite, altre storie, attraverso la lettura mi ha portato con naturalezza a volerne inventare altre.
Sembra un po’ uno stereotipo, ma mi sembra di scrivere da sempre, da quando da bambina tenevo un’agenda gialla dove scrivevo racconti. Ricordo che intorno ai 10 anni avevo scritto un racconto immaginando la fine del mondo, lo lessi a mia madre e la sua reazione fu: “Non potresti scrivere qualcosa di più allegro?”. Lei probabilmente non se lo ricorda, io invece credo di avere ancora quella vecchia agenda gialla da qualche parte.

Qual è stato il tuo primo testo?
A parte i brevi racconti che scrivevo da piccola e le poesie da adolescente, ho iniziato molto presto con i romanzi. Prima della pubblicazione di Fotografie in Re Maggiore ho scritto quattro romanzi: uno su un gruppo di adolescenti, due storici e un mezzo giallo... si tratta solo di esercizi, non ho mai provato a pubblicarli, ma ogni tanto li risfoglio (il primo è stato scritto a mano) e anche se il linguaggio è terribile e le storie molto infuenzate dalle letture che amavo in quegli anni, mi sento ancora affezionata alle storie e i personaggi.

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Leggo soprattutto i classici (letteratura ottocentesca o primo Novecento) o narrativa contemporanea. Non leggo generi specifici (niente fantasy o thriller). A volte leggo qualche giallo, ma quelli dalla struttura classica (quindi Aghata Christie, Camilleri...).
Leggo pochi libri di poesia e pochissimi racconti, preferisco un romanzo da centinaia di pagine che mi crei dipendeza e che dopo averlo terminato mi sembra di non poter vivere senza. Leggo anche testi teatrali da Pirandello a Wilde, da Shakespeare a Becket.

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Lungo, ma lineare. Ho scampato un editore a pagamento e poi ho trovato Lettere Animate, col quale adesso sto lavorando per la versione cartacea di Fotografie in Re Maggiore.

Come è nata l’idea di Fotografie a Re Maggiore? Cosa ti ha ispirato?
Pagine: 415 Prezzo: 1,49 € | Pagina Facebook Blog
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Un’idea si è sedimentata sull’altra. È quasi difficile trovare la vera idea iniziale, forse un episodio riguardante Livia e un suo amore giovanile (che poi ho tagliato). Tra le prime idea c’è stata la riflessione sull’amore, su quello e ideale la riflessione sulla possibilità di amare due persone contemporaneamente.

Quanto c’è di te in questo testo?
C’è tutto di me. Questo non significa che sia autobiografico, perché non lo è. Nulla di quello che è succede alle protagoniste è accaduto a me... forse solo lo spunto per un episodio in Belgio.
Per il resto le personalità delle protagoniste incarnano diverse sfaccettature del mio carattere, ma c’è qualcosa di me in ogni descrizione e in ogni personaggio, anche in quelli che persino io detesto.


Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Non ho mai avuto il blocco dello scrittore... piuttosto pause forzate dalla scrittura, perché troppo impegnata con altro, ma la mente è sempre a lavoro.

Cosa vuoi comunicare con il tuo Fotografie in Re Maggiore?
Il romanzo s’interroga sui compromessi che si affrontano per raggiungere la felicità nei diversi ambiti (lavoro, amore, amicizia...). Non è un romanzo con un messaggio, con una morale... è piuttosto una riflessione.
Nonostante le storie sentimentali delle protagoniste sembrano essere il motore della storia e in esse sembra esserci un messaggio, il fulcro del romanzo è l’amicizia tra Elisa e Livia, e i loro caratteri.

Cosa pensi del Self-Publishing?
Mentre mandavo le varie lettere agli editori mi sono chiesta cosa avrei fatto se nessuno avesse voluto pubblicare il mio romanzo. Sarei ricorsa al Self-publishing? Forse sì, ma non sarebbe stato un atto di vanity press (beh, un po’ sì), ma soprattutto il voler lasciar andare verso altri le mie idee, le mie parole, la storia da me inventata, tenerla chiusa per sempre in un computer non avrebbe avuto senso.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sono in fase di strutturazione per un nuovo romanzo... un po’ noir. Ho scritto qualche pagina, ma per ora sono più concentrata sull’organizzazione degli avvenimenti.


Questa mia intervista è tratta dal blog Peccati di Penna di:
Ornella Calcagnile copywriter e scrittrice di romanzi e racconti urban fantasy e paranormal romance. Per scoprire qualcosa di piú sulla sua attivitá di scrittrice ecco il suo blog autrice: http://ornellacalcagnilefantasy.blogspot.be/

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